Acereto S. Anna

La chiesa d’Acereto è stata costruita nel 1512. L’interno denota una ricca volta nervata con chiavi rotonde e quadrate con sopra degli angeli a rilievo che recano stemmi. La scala del campanile ha una parapetto traforato; gli altari neogotici, le statue dell’altare maggiore sono opera di Augustin Valentin di Bressanone (1904). Le statue degli altari laterali sono dello scultore Mair di Brunico (1870). L’antica pala raffigurante S. Anna (1836) fu dipinta da Josef Renzler a cui va ascritto anche il Giudizio Universale. Negli anni 1991/92 la chiesa S. Anna è stata ampliata sul lato ovest per far fronte al crescente afflusso di fedeli.
Caminata S. Nicolò

La chiesa gotica di S. Nicolò deve la sua notorietà agli affreschi dell‘inizio del XV secolo di Erasmo da Brunico e dei ritratti dipinti sulle chiavi di volta, portati alla luce durante il restauro del 1996/97. Alla fine del XV secolo la chiesa ha avuto l’attuale aspetto tardogotico con la volta a costoloni della navata.
Sulle 25 chiavi di volta furono dipinti una serie di busti e volti a soggetto sacro e profano che costituiscono una singolare e pregevole testimonianza pittorica, di cui ci è sconosciuto l’autore. Nella fila centrale sono rappresentati Cristo, Maria con il Bambino, S. Maddalena, S. caterina e S. Margherita. In quelle laterali sono allineate teste femminili e maschili, le quali – tutte diverse tra loro – sono senza aureola.
Lappago S. Agnese

Lutago S. Sebastiano
Selva dei Molini S. Geltrude
La storia della parrocchia fino alla costruzione della nuova chiesaLa prima menzione di una chiesa dedicata a S. Geltrude risale al 1383 e nel 1445 Johann von Röttel, vescovo di Bressanone, consacrò un nuovo altare in onore di S. Geltrude. Fino all’anno 1660 Selva dei Molini apparteneva alla parrocchia di Tures. Per le feste degli apostoli ed ogni seconda domenica al mese un sacerdote ausiliario si recò a Selva dei Molini. I contadini erano obbligati a devolvere una certa quantità di prodotti naturali al parroco di Tures. Dato che la chiesa si rivelò ben presto troppo piccola, vi fu aggiunta una cappella in onore di S. Martino (negli anni 1580/81) e lo testimonia la data 1581 incisa con lo scalpello sull’acquassantiera che si trova sul lato meridionale presso la piccola porta d’ingresso. Nel 1660 ebbe luogo un incontro tra il vescovo ausiliario Jesse Perghofer, il decano di Brunico, il parroco di Tures ed alcuni rappresentanti del comune di Selva dei Molini per concordare l’insediamento di un curato, ed il primo ad essere nominato , benché soltanto provvisoriamente, fu Peter Marcher, che assunse l’incarico proprio in quell’anno. Ovviamente i fedeli erano tenuti a provvedere al suo sostentamento e l’amministrazione comunale doveva promettere di costruirgli una canonica. Nell’era del curato Matthäus Pramstaller la frazione di Lappago venne distaccata nel 1724 e affidata ad un proprio curato. La costruzione e la consacrazione della nuova chiesaJohann Nepomuk Schiffer, oriundo di S. Martino in Passiria, era curato a Selva dei Molini negli anni 1827-1854 , e ce lo ricorda la sua pietra tombale che si trova alla facciata accanto all’ingresso. Nel 1831 fece la proposta di costruire una nuova chiesa, dato che la popolazione era aumentata notevolmente. Nel 1831 la vecchia chiesa fu demolita fino al presbiterio, ma il campanile tardogotico e il muro meridionale rimasero intatti. Il progetto per la nuova chiesa in stile tardobarocco fu concepito da un certo signor Schwaighofer , residente a Teodone, e affidato al costruttore edile Josef Complojer della Val Badia. Ai fedeli spettava il compito, decisamente arduo, di apportare sabbia, calce e pietre di ogni tipo e peso. L’armatura del tetto era stata affidata al carpentiere Sebastian Berger, Perler di Campo Tures. Nel 1834 la chiesa fu intonacata all’interno e all’esterno e nello stesso anno il falegname Angatt di Monguelfo eresse anche l’altare maggiore. Gli altari laterali sono opere del falegname Moosbrugger, proveniente dall’Oberland, ma almeno i banchi della chiesa li fabbricò Johann Auer (Oberhaus), un abile falegname residente a Selva dei Molini. Il 1° settembre 1838 il vescovo ausiliario Georg Prünster consacrò la chiesa in onore di Santa Geltrude. La pala dell’altare maggiore, un dono dell’imperatore Franz Josef, fu dipinta nel 1836 dall’artista veneziano Cosrue Dusi e raffigura la vestizione di S. Geltrude, badessa del convento di Nivelles nei pressi di Bruxelles, dove morì nell’anno 659 all’età di appena 33 anni. Le statue degli apostoli Pietro e Paolo sono opere assai riuscite dello scultore Rent , nativo di Imst. Le pale degli altari laterali , concepite e realizzate dall’artista Franz Hellweger di San Lorenzo, rappresentano la Vergine con Gesù Bambino (a destra) e S. Antonio di Padova ( a sinistra). Il grande crocifisso, un capolavoro dello scultore Pendl di Merano, fu eretto nel 1860. Il primo a dipingere la nuova chiesa (nel 1842) fu un certo signor Brandstätter di Kötschach , ma siccome le sue creazioni si erano scolorate rapidamente, il primo parroco di Selva dei Molini, il benemerito Franz Gruber di San Giacomo in Valle Aurina, diede l’incarico al pittore Kluibenschädl di Kintz di decorare la volta a cupola e i tasselli (1892-1893).
Il quadro sovrastante il presbiterio rappresenta il Sacro Cuore come patrono protettore del Tirolo (con Andreas Hofer) , mentre gli altri dipinti sul soffitto ritraggono alcune scene della vita di S. Geltrude, cioè il suo rifiuto della proposta di matrimonio da parte di Dagobert, l’investizione e la morte della santa. Dei tasselli sono immortalati alcuni padri della Chiesa e diverse figure di santi.
Johann Maurer, oriundo di Strassen (Osttirol), era parroco di Selva dei Molini dal 1894 fino al 1909 e fece modificare , tra l’altro, anche l’altare maggiore (sopra la pala si trovava una raffigurazione della SS. Trinità) , nonché rialzare il tabernacolo. La cosiddetta cappella di Lourdes risale all’anno 1898. Nell’anno 1900 si provvide a modificare il ceppo , e in seguito le sei campane, fra cui 4 nuove, vennero sistemate nel campanile dalla ditta trentina Chiapani. Le stazioni della Via Crucis (in terracotta) furono create nel 1905. Nell’anno bellico 1915 tutte le campane , ad eccezione della campanella a morte, furono confiscate e deportate, ma finalmente ,dopo anni di lugubre silenzio, nel 1922 la chiesa venne dotata di 6 nuove campane ad opera della ditta Achille Mazzola di Novara. Gli avvenimenti principali degli ultimi decenniIl parroco Josef von Zieglauer (1964-1983) ha rinnovato la chiesa facendola restaurare dal pittore brunicense Peskoller. Il lato meridionale del tetto ha avuto una nuova copertura e anche il campanile è stato restaurato (1978). Inoltre la chiesa è stata dotata di un impianto di riscaldamento ed anche la canonica è stata ristrutturata. Il suo successore Johann Niederegger (1983-1998) ha modificato il presbiterio, dotandolo di un bell’ altare popolare e di un leggìo. Due dei tre confessionali esistenti sono stati muniti di porte e quindi adeguati alle moderne esigenze , ma anche tutta la parte esterna della chiesa è stata restaurata. A ciò si aggiungano il rinnovo del ceppo e dell’impianto di suono nonché un nuovo orologio con programma integrato per il suono delle campane, eseguito magistralmente dalla ditta Schneider di Absam. Anche il prezioso organo del 1868, un capolavoro di Franz Weber di Oberpfuss, è stato restaurato dalla ditta Paolo Ciresa di Bolzano. Negli anni 1993-1995 è stato ampliato il cimitero con l’aggiunta di una nuova cappella ed è stato migliorato l’accesso alla chiesa. Al 1993 risale anche la Via Crucis, ornata con pregevoli stazioni dall’artista Klaus Kirchler di S. Giovanni in Valle Aurina, che conduce i fedeli lungo un sentiero assai suggestivo che porta dal ponticello “Tilgerbrücke” fino alla cappella “Erlerstöckl”. L’attuale parroco Anton Auer ha provveduto a far ricoprire il campanile con le caratteristiche scandole di legno , e l’impresa è riuscita perfettamente grazie alla maestria artigianale della ditta specializzata Mölgg di Cadipietra (2002 ).
Molini di Tures S. Caterina e San Floriano

Predoi S. Valentino

Riva di Tures S. Wolfgang

Campo Tures S. Maria Assunta
San Giacomo S. Giacomo Apostolo

San Giovanni/San Martino S. Martino
San Giovanni S. Giovanni Battista

San Maurizio S. Sebastiano
La chiesa di San Maurizio con l’imponente campanile a guglia, l’ampio tetto ed i muri bassi potrebbe raccontare molto a proposito di alluvioni e catastrofi. L’interno a doppia navata, ribassato a causa delle alluvioni, dà un’impressione cupa e appesantita. La chiesa, menzionato nel 1443, fu munito nel XVI secolo di una volta nercata e nel 1679 ampliato con un’ulteriore navata.
San Pietro San Pietro Apostolo
Cadipietra Santuario Santa Maria di Loreto
Rio Bianco S. Giacomo Apostolo

Cadipietra S. Maria Hilf
Casere S. Spirito
S. Spirito è un paesino miracoloso, beatificato dalla storia e dalla fede di tante generazioni.Non si sa quando fu costruita la prima chiesetta dedicata ai molti viaggiatori che utilizzavano il Krimmler Tauern soprattutto per arrivare nel Pinzgau e a Salisburgo.Comunque è sicuro che nel 1455 fu il cardinale Nikolaus Cusanus di Bressanone a consacrare la chiesa e il cimitero, che era necessario per la gente che moriva passando le Alpi e per i lavoratori della miniera di Predoi. Già nel 1500 la chiesa fu ingrandita.Negli ultimi 10 anni sono state eseguite molte opere di restauro. Sfortunatamente, per ragioni di sicurezza, fu necessario rimuovere le opere d’arte. Anche l’immagine di pellegrinaggio è stata messa al sicuro per qualche anno, ma nel 1981 è ritornata nella chiesa, salvaguardata da una protezione e sottolineata, nella sua importanza, da una corona. La croceLa croce perforata è l’oggetto più famoso di questa chiesa. Ca. 200 anni fa si trovava sul sentiero vicino il maso Prastmann.Si dice che un tiratore, in viaggio nel Pinzgau per una competizione di tiro, volesse provare la sua precisione e quindi perforò la croce tre volte. Nel Pinzgau vinse il primo premio, un toro, e felice se lo portò a casa. Passando dalla croce, la bestia si infuriò e uccise il tiratore.